Speleo Club Ribaldone - Genova

Gruppo speleologico fondato nel 1970

Priamara incisiva

Resoconto SpeleoAlex, Marina e Marco Corvi 26/2/2022


Alex Vernassa:

Entriamo alle 10:50 e facciamo 2 squadre:

Fabio Mariani, Marco Corvi, Maurizio Riotto (Jack), Marina Abisso squadra armo e risalite

Alessandro Vernassa, Francesca Cassina, Alessandra (Axel), Sylvia Mondinelli, squadra rilievo/strettoisti

La squadra armo/risalita risale la prima sala dell'orizzonte degli eventi, ma sembra chiudere sebbene sia adiacente al ramo nuovo 2021. 

Si sposta quindi a fare risalite e traversi nella cattedrale

Con la squadra rilievo risaliamo per rilevare il ramo dei Nottambuli. Arriviamo alla strettoia dove Rocca e Baglietto si erano fermati la volta precedente, un pentolone di acqua e fango in strettoia. 

Troviamo una fessura proprio sopra il pentolone. Consumando quasi due batterie di demolitore e riusciamo a creare un passaggio sufficiente per bypassare il pentolone.

Da lì il ramo allarga e prosegue in salita, l'entusiasmo sale, specie quando vediamo che la direzione è quella di terre Rosse. In alto si vedono vari camini. Arriviamo ad un bivio. 

Proseguendo dritto si trova un cunicolo discendente che stringe in uno spunzone di roccia che non riusciamo a forzare per esaurimento batterie (Con una batteria in più saremmo sicuramente passati), 

a destra parte un ramo molto concrezionato che però cambia direzione e si ricollega alla cattedrale dove sentiamo le voci dell'altra squadra.

Mi arrampico tra le concrezioni e trovo un altro ramo concrezionatissimo, pieno di eccentriche e pisoliti che conduce a due pozzi, probabilmente collegati al ramo appena esplorato.

Tornando indietro, sempre nel tratto nuovo del ramo dei nottambuli, mi arrampico nuovamente e raggiungo una serie di stretti cunicoli che si intrecciano. Da vedere prossima volta con più attenzione. 

Sempre tornando indietro, nel cunicolo prima di scendere pozzo che porta alla Sala Caronte, Silvia trova un passaggio discendente superabile scavando con una mazzetta che in quel momento non avevamo.

Riguardo la squadra risalite lascio a loro la relazione dettagliata su cosa hanno trovato...

Usciamo tutti alle 23:00 circa

Conclusioni:

Rimangono quindi un po' di cose aperte, la più interessante la strettoia discendente in fondo al ramo dei Nottambuli dove è ben visibile una prosecuzione discendente. 

Per raggiungere il posto conviene passare dalla cattedrale risalendo e armando una risalitina che conduce al ramo dei Nottambuli. 

Corvi mi ha poi detto che ci sono un paio di punti scavabili nella parte della cattedrale, chiederò poi a lui quali sono.

 

NB il punto interessante è quello in alto dove la grotta cambia direzione, in pianta siamo oltre il sifonetto che si incontra prima della cattedrale, se scende potremo finire a monte del ramo principale in direzione Terre Rosse

 

Marina Abisso:

Proseguiamo: il sole splende sulla Liguria, e noi lo salutiamo scomparendo nel sifone, per l'uscita "incisiva" alla Priamara, che prevede quali obiettivi:

(1) rilievo ramo Baglietto

(2) traverso alla cattedrale

(3) revisione e rilievo della parte sopra la cattedrale. 

Parte 1 svolta dal gruppo rilievo con grande onore, come meglio spiegato da Alessandro, che ha tralasciato di descrivere la relativa perfetta rifinitura dell'impanamento nel fango.

Parti 2 e 3 svolti dall'altra squadra, cazzuola, trapanino fasciato nel cellophane e mazzette varie alla mano. Risalita oltre la strettoia per raggiungere il buio oltre lo scivolo di fango senza fine ad opera Marco e Jack, mentre Fabio ed io cercavamo di allargare il passaggio scomodo. Traverso dall'aria impervia ad opera Corvi con fiducia (ingiustamente scarsa, a posteriori) nella mia prima sicura, con invito a percorrerlo declinato con deferenza dal pubblico. Armo tecnico da corso ('corso Corvi'... parole sagge di Jack) nell'alto della cattedrale: nel nulla, con nulla e su nulla (però funziona). Oltre la cattedrale, mi ripeto, la grande bellezza: forse Dostoevskij aveva in mente qualcosa di simile quando ne ha parlato. Concrezioni che lasciano senza fiato. Musica di acqua e arabeschi ovunque. Un paio di passaggi sono da percorrere. Un altro strettino sembrava nascondere qualcosa, ma chiudeva in una bella piccola saletta e basta. 

Bella esperienza, un pochino faticosa ma molto emozionante. Fuori, 6 gradi, birra, dolcetti e liquore al cioccolato. Arriverà l'estate

 

Marco Corvi

Vernassa mi ha chiesto di dire due cose sulla cattedrale ...

(1) appena sopra la cattedrale il meandro è abbastanza alto.

Jack ed io lo abbiamo guardato anche in alto senza vedere buchi.

(2) alla base della seconda corda, se si va avanti, c’è un ambiente dove arriva l'acqua. con una brevissima risalita si raggiunge un punto dove è già stato fatto un tentativo di scavo. Non si sente aria perché' è toppo. bisognerebbe vedere col rilievo: ho lasciato una corda su un naturale "simbolico" (sollecitare con moderazione e delicatezza)

(3) il traverso sopra la prima corda arriva in un punto molto vicino a dove era Alex con le donne. dopo il traverso si sale alcuni metri. Poi si divide. Sono andato a destra, e sembra chiudere.

A sinistra non ho guardato bene. Ho lasciato armato per andare a rilevare e guardare per bene a sinistra (portare uno spezzone di corda).

(4) la risalita fangosa appena dopo il sifone finisce miseramente contro la roccia. comunque è restata armata.

(5) abbiamo sistemato l'armo del tiro finale alla cattedrale. E’ aereo, ma fuori dall'acqua.

Resta "mal sistemato" una cengia in cui si cammina allongiati, e un frazionamento su stalagmite nana.

(6) alla base della cattedrale è rimasta una corda.

circa 15m

 

per dover dire due cose, ne ho dette fin troppe.




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